ANTONIO COCEANI

(Udine, 1894 – Grado, 1980)

Di famiglia benestante Antonio Coceani nasce a Udine nell’agosto del 1894 e già dalla giovinezza decide di non seguire la professione di famiglia, quella dell’avvocato, ma di dedicarsi solo all’arte.

Compie la propria formazione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove segue le lezioni del Calosci. Qui entra in contatto con la pittura dei macchiaioli toscani che portano il giovane Coceani a realizzare impianti realistici e luminosi a pastello e, successivamente, a olio. Rientra a Udine con lo scoppio della prima guerra mondiale, ma in seguito alla rotta di Caporetto si trasferisce con la famiglia a Roma iscrivendosi all’Accademia per continuare gli studi intrapresi a Firenze. La scuola romana è ugualmente ricca di stimoli per il giovane artista. Nella capitale si stanno formando alcuni movimenti d’avanguardia che arricchiranno il patrimonio originale di Coceani in tecniche e in sensibilità. Al termine del conflitto compie frequenti soggiorni a Venezia, dove vanno per la maggiore i vedutisti come Fragiacomo, Brass, Dalla Zorza e Seibezzi, che in qualche modo Coceani ebbe modo di conoscere, apprezzando il loro studio sulla luce della laguna, che tradusse anche nelle sue tele.

Di nuovo in Friuli, risiede spesso a Grado, per certi versi simile Venezia con le sue calli e una laguna che aveva fortemente influenzato il grande poeta della città lagunare, Biagio Marin, di cui diventa amico, condividendo le stesse affinità leggibili nelle lettere pubblicate in catalogo. Anche Marin ha studiato a Firenze, frequentando i letterati della Voce, e Roma dove si è laureato. Sembra nascere uno splendido connubio tra poeta e illustratore, tra i canti dedicati all’Isola d’Oro e i paesaggi di Coceani.

In questo periodo partecipa alle esposizioni organizzate nel capoluogo friulano: è presente alle Biennali Friulane d’Arte del 1926 e del 1928 e, più tardi, alle mostre sindacali provinciali e regionali del decennio successivo. La sua pittura si caratterizza in questi anni per un ritorno all’ordine novecentista e per una pennellata ricca di materia cromatica, stesa a corpo sulla tela. Nel secondo dopoguerra la presenza dell’artista si registra puntualmente nelle esposizioni collettive allestite a Udine, mentre i suoi dipinti presentano un segno vigoroso che definisce con scioltezza forme e volumi. Antonio Coceani ha svolto quindi, nel corso della sua vita, una lunga attività, caratterizzata dagli influssi dell’indirizzo macchiaiolo – impressionista, assunto dopo l’esperienza del suo soggiorno toscano. L’artista rimase fedele a questo stile durante tutto l’arco della sua professione di pittore, ravvivandolo con le suggestioni della pittura veneta del settecento, che forniscono alle sue opere un’atmosfera particolarmente poetica. Tutto questo è percepibile nel quadro inserito nella collezione del museo De Cillia intitolato “Paesaggio”: si tratta di un olio di cm 35×75 datato 1971. E’ un opera “…intrisa di nostalgia e di decadentismo”. Decadentismo che traspare “…dallo stato d’animo di velata malinconia” dell’autore di questa veduta crepuscolare.

Per accedere ad ulteriori dati relativi al quadro consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.