SANDRO FILIPPONI

(Udine 1909 – 1931)

Sandro Filipponi, compiuti gli studi classici, seguì per due anni i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1928 aderì al Gruppo giovani pittori di Udine, capeggiato da A. E. Modotto e del quale facevano parte i fratelli Afro, Dino e Mirko Basaldella, oltre a C. Grassi, F. Pittino ed E. Trangoni. Con alcuni di essi prese parte a Venezia alla XIX Esposizione dell’Opera Bevilacqua alla Ca’ Pesaro, dove presentò le opere Una fabbrica e Tempo di pioggia. Il sodalizio pittorico, già a distanza di pochi mesi, perse alcuni dei suoi rappresentanti e nell’agosto dello stesso anno venne trasformato in Gruppo friulano artisti d’avanguardia che, ad ottobre, divenne la Scuola friulana d’avanguardia.

Nello stesso anno venne ordinata nel palazzo Chiesa ad Udine la I Mostra d’arte della Scuola friulana d’avanguardia presentata in catalogo da U. Nebbia; Sandro Filipponi vi prese parte con Il figlio dell’oste, Mattino in Friuliracconto, Paesaggio, Attesa, Dinaldo di Leo, Scatola di ferro, Ritratto di giovane.

Nell’autunno del 1929 Filpponi partecipò con una non meglio identificata Figura alla III Esposizione regionale del Sindacato fascista degli artisti di Trieste. In questo periodo l’artista realizzò numerosi autoritratti insieme alle nature morte: soggetti privilegiati del suo lavoro che appaiono caratterizzati da un acceso cromatismo dagli accenti espressionistici.

In occasione di due viaggi di studi a Roma tra il 1929 ed il 1931, Filipponi ebbe modo di “innamorarsi delle creazioni schematiche lasciateci dai primi cristiani nelle catacombe” e di entrare in contatto con l’ambiente artistico romano. Nel 1931 il pittore inviò alla I Quadriennale d’arte nazionale di Roma una Natura morta con fiori del 1930, ma l’opera venne rifiutata poiché, essendo stata eseguita per motivi economici su due tele mal cucite, venne giudicata irregolare.

La V Esposizione d’arte del Sindacato regionale fascista della Venezia Giulia ad Udine lo commemorò con una mostra retrospettiva, comprendente quattro autoritratti a olio ed alcuni disegni vicini allo stile di Amedeo Modigliani, le cui opere l’artista aveva potuto vedere alla Biennale di Venezia del 1930. A 27 anni dalla morte Sandro Filipponi venne ricordato con una retrospettiva allestita presso la galleria del Girasole di Udine.

Questo artista ebbe quindi una vita molto breve e tuttavia riuscì ad esprimere una personalità già ben definita, tramite le opere realizzate nella sua fragile esistenza, con le quali ha apportato il personale contributo al rinnovamento della pittura friulana di quel tempo. Il suo uso espressionistico e scabro del colore è ben evidente nell’opera ospitata nel museo De Cillia. In questa Natura morta (olio su tela di cm 60×50 del 1930) il soggetto è reso con forte immediatezza, attraverso il ricorso ad una pennellata decisa e sintetica, nonché con l’impiego di pochi colori, evidenziati dai neri pastosi delle ombre, che accentuano la composizione volumetrica del tema trattato.

Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione dell’opera consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.