GIORGIO MARANGONE

(Talmassons, 1937)

“Sia in pittura che nel disegno, Giorgio Marangone consegna all’arte un sentimento di mattinale incanto, di sottile tenerezza. La sua è una visione che sembra aderire, anzi quasi dipendere dalla verità ottica, mentre è perno di due distinte componenti: memoria storica e visione metafisica…”. Questa analisi del modo di esprimersi nell’operare artistico da parte di Marangoni coglie nel segno l’essenza della motivazione dell’artista sottesa al suo lavoro.

La rappresentazione di uno scorcio di paesaggio può scadere facilmente nell’illustrativo, nella soluzione scontata, semplicemente ottica, della lettura delle componenti della veduta. Ma per Giorgio Marangone la finalità del suo lavoro non è quella di offrire la semplice descrizione del paesaggio friulano, quanto di astrarre dallo stesso le forme che ne caratterizzano il profilo, esclusivo sia sul piano morfologico naturalistico che nello spessore delle memorie storiche, ossia nei segni antropici lasciati dall’uomo, nello stratificarsi del tempo su queste terre antiche. Ed ecco allora l’unione di tutti questi fattori nella sintesi della linea che riporta ogni componente della visione su uno stesso piano di immagine ideale, nella quale ciascun elemento rappresentato viene ad assumere pari dignità. L’opera esposta nella Galleria De Cillia è intitolata “Paesaggio friulano” ed è una china di cm 31×46 datata 1941.

Per accedere ad ulteriori dati relativi alla catalogazione dell’opera consultare il sito www.beniculturali.regione.fvg.it.